Vocabolario dinamico dell'Italiano Moderno

VODIM

Risultati per: d

Numero di risultati: 48 in 1 pagine

  • Pagina 1 di 1

Le arti belle in Toscana da mezzo secolo XVIII ai dì nostri

254844
Saltini, Guglielmo Enrico 48 occorrenze
  • 1862
  • Le Monnier
  • Firenze
  • critica d'arte
  • UNIFI
  • w
  • Scarica XML

Le arti belle in Toscana da mezzo secolo XVIII ai dì nostri

natura dei tempi e l’indole dei nuovi studj ci faranno comprendere d’onde nasca la presente luce delle arti belle, e dove vadano a parare le voglie in

Le arti belle in Toscana da mezzo secolo XVIII ai dì nostri

ordine di date), uscirono dalla sua scuola; laonde anche per questo rispetto merita d’esser chiamato restauratore dell’arte. — Giuseppe Valentini da

Pagina 11

Le arti belle in Toscana da mezzo secolo XVIII ai dì nostri

delle Fabbriche. Di qui poi l’incarico d’inalzare per la regina d’Etruria la facciata della villa deirimperiale; ma fattone appena il portico

Pagina 12

Le arti belle in Toscana da mezzo secolo XVIII ai dì nostri

Il conte LUIGI CAMBRAY DIGNY fiorentino (n. 1779, morto 22 febbraio 1843) fu anch’esso della bella scuola. D’ingegno pronto e fatto sicuro dai buoni

Pagina 14

Le arti belle in Toscana da mezzo secolo XVIII ai dì nostri

il Castinelli di Pisa, e il Bettarini di Portoferraio. Del merito di ciascuno d’essi diremo qui brevemente, per ricordare poi le opere di quei nostri

Pagina 14

Le arti belle in Toscana da mezzo secolo XVIII ai dì nostri

architetto dei regi palazzi, vi conducesse la vita. D’ingegno vigoroso e versatile, e fornito di non comune erudizione, lasciò in carta molte invenzioni

Pagina 15

Le arti belle in Toscana da mezzo secolo XVIII ai dì nostri

anni ventiquattro, ebbe dal principe la cura delle fabbriche dell’Opera del Duomo, e d’altri pubblici edifizi. Fu poi maestro dell’Accademia fiorentina

Pagina 15

Le arti belle in Toscana da mezzo secolo XVIII ai dì nostri

. Compimento e fine dell’arcata è un vago edifizio a guisa di tempio rotondo, d’ordine dorico, tutto in pietra, con portico in giro sorretto da dieci

Pagina 17

Le arti belle in Toscana da mezzo secolo XVIII ai dì nostri

, peregrinando a Roma e in altre parti d’Italia. Di ritorno alla patria fu ingegnere di ponti e strade e anche si piacque della scenografia; ma ebbe merito

Pagina 18

Le arti belle in Toscana da mezzo secolo XVIII ai dì nostri

canonica della chiesa dei Santi Apostoli nella nostra città, eseguito nel 1829; molti disegni di restauri dei monumenti romani e alcuni d’invenzione

Pagina 20

Le arti belle in Toscana da mezzo secolo XVIII ai dì nostri

Maria Del Fiore. Starebbe ai nostri artisti compire il gran monumento d’Arnolfo, di Giotto e del Brunellesco; e se non rimarranno inferiori a sè nel

Pagina 24

Le arti belle in Toscana da mezzo secolo XVIII ai dì nostri

statue dell’Arco di porta a San Gallo, opere del Foggini, del Ticciati, del Masoni e d’altri scultori, che si reputavano allora abilissimi, basta a

Pagina 24

Le arti belle in Toscana da mezzo secolo XVIII ai dì nostri

principii falsi e corrotti dei suoi tempi, sebbene contemporaneo del Canova, non la fece avanzare d’un passo. Perchè in tutte le opere sue, i monumenti

Pagina 25

Le arti belle in Toscana da mezzo secolo XVIII ai dì nostri

affetti terreni, pure non ti offende; poi quel gruppo veramente sublime della Carità (1824), rappresentata in una donna d’alto lignaggio, come la dicono le

Pagina 27

Le arti belle in Toscana da mezzo secolo XVIII ai dì nostri

può nè deve scordarsi mai d’essere per sua natura monumentale: a noi rimane accennare quali fossero le opere per le quali venne in cosi chiara

Pagina 29

Le arti belle in Toscana da mezzo secolo XVIII ai dì nostri

) e d’Amerigo Vespucci (1846) tra le ventotto della loggia vasariana. — LEOPOLDO LORI di Firenze (n. f5 agosto 1795, m. il primo settembre 1822) fu

Pagina 31

Le arti belle in Toscana da mezzo secolo XVIII ai dì nostri

. I lavori di squisito disegno e di perfetta esecuzione eseguiti nei monumenti della contessa d’Albany e dell’architetto Digny in Santa Croce di

Pagina 32

Le arti belle in Toscana da mezzo secolo XVIII ai dì nostri

Firenze e alla scuola toscana, la quale, spero non vorrà negarmelo alcuno, tiene anch’oggi il primato sopra d’ogni altra italica. Non chiediamo già

Pagina 4

Le arti belle in Toscana da mezzo secolo XVIII ai dì nostri

della più vera amicizia. Da lì in poi il Susini non si occupò d’altro che del disegnare e modellare membra umane, e tal volta intieri corpi. Molti Musei

Pagina 40

Le arti belle in Toscana da mezzo secolo XVIII ai dì nostri

’incarico di formare un intiero gabinetto anatomico per l’Imperatore d’Austria, ebbe mestieri di circondarsi di aiuti. Ma dei quattro ammessi al suo

Pagina 41

Le arti belle in Toscana da mezzo secolo XVIII ai dì nostri

Lo stato della pittura a mezzo il secolo XVIII era in Toscana, come in ogni altra parte d’Italia, assai lacrimevole. Quando dalle tenebre del medio

Pagina 42

Le arti belle in Toscana da mezzo secolo XVIII ai dì nostri

un certo trovato del dipingere con sughi d’erbe sopra panni bianchi a guisa d’arazzo. — Migliore assai fu TOMMASO GHERARDINI (n. 1715, m. 1797

Pagina 43

Le arti belle in Toscana da mezzo secolo XVIII ai dì nostri

cabala d’esser posto alla direzione dell’insegnamento di pittura nell’Accademia fiorentina, ciò fu a maggior danno dell’arte. Poco avea disegnato e meno

Pagina 45

Le arti belle in Toscana da mezzo secolo XVIII ai dì nostri

meglio sopra i famosi dipinti degli antichi maestri. Operò assai nel Vaticano, quindi per diverse corti d’Europa e per i privati signori; ma la patria

Pagina 45

Le arti belle in Toscana da mezzo secolo XVIII ai dì nostri

giovinetti nei quali parvero riposte le speranze dell’arte toscana. Faceva ammirarsi il primo per aggiustatezza d’ingegno e perseveranza negli studj, il

Pagina 46

Le arti belle in Toscana da mezzo secolo XVIII ai dì nostri

VALENTINO BALDI di Pistoja (n. 1744, m. 22 ottobre 1816) fu anch’esso pittore di prospettive e d’ornati, ed ebbe rinomanza nel colorire grottesche

Pagina 46

Le arti belle in Toscana da mezzo secolo XVIII ai dì nostri

A Prato poi lavoravano di prospettive GIUSEPPE CASTAGNOLI (n. 1754, m. 1832) stato maestro d’ornati nell’Accademia fiorentina, e autore di un libro

Pagina 46

Le arti belle in Toscana da mezzo secolo XVIII ai dì nostri

e studiata composizione; il giuramento dei Sassoni al primo Napoleone dopo la battaglia d’Iena; gli stupendi freschi della sala d’Ercole nella

Pagina 48

Le arti belle in Toscana da mezzo secolo XVIII ai dì nostri

Anche il SABATELLI (n. in Firenze il 21 febbraio 1772, m. a Milano il 29 gennaio 1850), acquistò in breve chiarissimo nome nell’arte. Dotato d

Pagina 48

Le arti belle in Toscana da mezzo secolo XVIII ai dì nostri

Contemporaneo a questi due grandi artisti fu FRANCESCO NENCI d’Anghiari (n. 10 aprile 1781, m. in Siena il 4 marzo 1850). Ammaestrato in Firenze nei

Pagina 49

Le arti belle in Toscana da mezzo secolo XVIII ai dì nostri

lontana la strada che di là conduce ai quadri dei più slimati nostri odierni pittori. Andare oltre è dovere, come cercare il meglio, ma ciascuno d

Pagina 50

Le arti belle in Toscana da mezzo secolo XVIII ai dì nostri

amori d’Angelica e Medoro, opere che menarono assai grido in Firenze. Fu allora che il Benvenuti lo chiamò ad insegnare nell’Accademia, ove poi successe

Pagina 51

Le arti belle in Toscana da mezzo secolo XVIII ai dì nostri

Ma uno dei meriti più rilevanti del Bezzuoli fu nel dipingere a fresco; e per coloro che hanno veduto di lui Alessandro il Macedone nello studio d

Pagina 52

Le arti belle in Toscana da mezzo secolo XVIII ai dì nostri

composizione. Ricordiamo la sala d’Ulisse ai Pitti, ove rappresenta quel saggio che ritorna ad Itaca sua, e la cappella Spinelli in Santa Croce di Firenze

Pagina 52

Le arti belle in Toscana da mezzo secolo XVIII ai dì nostri

Ma i due artisti che sopra gli altri levaronsi per altezza d’ingegno, furono i figliuoli di Luigi Sabatelli, Francesco e Giuseppe, ambedue presto

Pagina 55

Le arti belle in Toscana da mezzo secolo XVIII ai dì nostri

braccia di Francesco I (1828), poi il Tasso che legge il suo poema ad Eleonora d’Este, Raffaello e la Fomarina, la morte di Atala, Stanislao Pomatowski

Pagina 57

Le arti belle in Toscana da mezzo secolo XVIII ai dì nostri

rappresentare con le pietre silicee quadri di vedute architettoniche, tavole ornate di vasi etruschi, di prodotti marini e d’animali con sorprendente

Pagina 63

Le arti belle in Toscana da mezzo secolo XVIII ai dì nostri

E primo d’ogni altro per ordine di tempo si fa innanzi nella bella schiera dei nostri CARLO GREGORI di Firenze (n. 1719, m. 1759) che fu incisore a

Pagina 65

Le arti belle in Toscana da mezzo secolo XVIII ai dì nostri

qui ne scrissero, come fosse suo pregio singolare quella delicata soavità d’espressione che metteva così bene nei lavori, acquistata forse dalla

Pagina 66

Le arti belle in Toscana da mezzo secolo XVIII ai dì nostri

fondata in Milano (1790) una scuola d’intaglio in rame, gliene affidò la direzione. E scuola fioritissima fu questa, dalla quale usci Giuseppe Longhi

Pagina 67

Le arti belle in Toscana da mezzo secolo XVIII ai dì nostri

meritò l’onore di ritrarre di presenza il Granduca Ferdinando III, Napoleone Bonaparte quando era generalissimo, e poi la vedova regina d’Etruria

Pagina 68

Le arti belle in Toscana da mezzo secolo XVIII ai dì nostri

belle tavole dei preziosi monumenti d’Ercolano e Pompei, pel Museo Borbonico che si pubblicava a Napoli. Fece quindi la raccolta dei sarcofagi, urne e

Pagina 68

Le arti belle in Toscana da mezzo secolo XVIII ai dì nostri

Ma quegli che avanzò tutti nell’arte, e meritò di essere annoverato tra i primi incisori d’Europa, è RAFFAELLO MORGHEN (n. a Portici presso Napoli il

Pagina 69

Le arti belle in Toscana da mezzo secolo XVIII ai dì nostri

Ripoli, incominciata nell’anno stesso, sono belle testimonianze di gusto e sapere. E che il Salvetti fosse uomo culto e d’imparare amantissimo ce lo dice

Pagina 7

Le arti belle in Toscana da mezzo secolo XVIII ai dì nostri

. in età avanzata il 21 settembre 1852) che fu suo aiuto nella scuola d’incisione all’Accademia di Belle Arti, e che lasciò alcuni pregiati lavori

Pagina 71

Le arti belle in Toscana da mezzo secolo XVIII ai dì nostri

Ma l’allievo del Morghen che più sali in fama tra noi, e che oggi è capo di una bella e fiorente scuola d’incisori, è Antonio Perfetti di Firenze (n

Pagina 72

Le arti belle in Toscana da mezzo secolo XVIII ai dì nostri

Marco, pubblicò nel decorso anno uno stupendo intaglio a genere finito, la Madonna del Baldacchino, da Raffaello, opera che gli valse la medaglia d

Pagina 73

Le arti belle in Toscana da mezzo secolo XVIII ai dì nostri

Ma l’uomo d’ingegno vigoroso, che colle fatiche e l’industria seppe emergere dalla oscurità a cui pareva lo avesse condannato la fortuna, fu GASPERO

Pagina 9

Cerca

Modifica ricerca